Don Chisciotte

Lo spettacolo Don Chisciotte della Mancia è una rivisitazione del celebre classico di Cervantes sulle avventure dell’improvvisato cavaliere errante. La caratteristica di tragicomicità presente nel racconto consente una realizzazione adatta ad un pubblico di tutte le età. Inoltre, nella rielaborazione comica del Teatro S’Arza, gli elementi di natura clownesca, giocosa, comica e grottesca, sono predominanti e rendono dunque lo spettacolo particolarmente adatto ad essere rappresentato all’interno delle manifestazioni organizzate per il carnevale. La rielaborazione del gruppo S’Arza infatti consente al pubblico di poter fruire di un classico della letteratura senza particolare difficoltà, poiché i personaggi costruiti sono attualizzabili e contestualizzabili assolutamente anche in un contesto moderno quale il nostro. Don Chisciotte e Sancho Panza diventano personaggi nei quali facilmente identificarsi e con i quali facilmente sorridere della pazzia del primo e della goffaggine e della pavidità del secondo. I personaggi che danno vita al capolavoro di Cervantes vengono resi, nella pièce del S’Arza, in maniera comica, cercando di mettere in luce le contraddizioni contro le quali Don Chisciotte combatte, in maniera scherzosa ma anche in modo che esse possano venire alla luce in tutta la loro ingiustizia.

Il ricorso agli scherzi ed alle angherie contro i pazzi e i più deboli sono classici anche nel mondo attuale, per cui fonte di comicità e divertimento, ma anche di ragionamenti sulle ingiustizie perpetrate verso i più deboli e verso coloro che sono menomati.
Il meccanismo o forse l’attualità del personaggio Don Chisciotte risiede nella rielaborazione della pazzia come strumento per cogliere dunque le innumerevoli ingiustizie sociali, l’ignoranza e insieme anche la saggezza del mondo contadino, l’ipocrisia dei ceti sociali alti, la crudeltà nei confronti dei diversi.
Le allucinazioni di Don Chisciotte diventano una proiezione degli ideali cavallereschi con i quali si cercava di migliorare il mondo, diventano perciò una sorta di lente d’ingrandimento per cogliere i piccoli drammi quotidiani e le incongruenze della società.
Il quadro dei valori dentro il quale si muove Don Chisciotte appare del tutto legittimo e idealmente ineccepibile, al personaggio è consentito come per tutti i matti di cogliere le verità e poterle riferire, sebbene non abbia nessuna possibilità di modificare la realtà.
Il restituire alla fine del racconto la salute mentale al cavaliere dona un barlume di speranza verso il futuro per tutte le persone che hanno difficoltà ad accettare la realtà e la subiscono.
Il merito di Cervantes sta nel fatto che riesce a raccontare tutte le avventure del suo cavaliere errante con ironia e senso del paradosso riuscendo a creare un personaggio comico e grottesco.

Attraverso la comicità e il ritmo serrato dello spettacolo e del divertimento si è tentato di rendere fruibile a tutti uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, rendendolo uno spettacolo da piazza all’interno del quale tutti possono ritrovarsi, partecipare, ridere e divertirsi.
Lo spettacolo ha fatto il giro della Sardegna in numerosissime Piazze dell’Isola riscotendo sempre un grande successo di pubblico, ed è stato portato inoltre in numerosi festival nazionali, tra i quali quello di Civita di Bagnoregio nel Lazio, riscontrando, in tutte le occasioni, il gradimento sia del pubblico che della critica.