Lisistrata

Tratto dalla commedia di Aristofane, Lisistrata è ambientata in un periodo di guerra che durava oramai da oltre 30 anni e sembrava non dover mai terminare.
Le donne si stancano di una situazione che vede continuamente lontani i loro mariti, e, sotto la spinta di Lisistrata, occupano l’Acropoli, che era il luogo dove venivano custoditi i soldi atti a finanziare la guerra, decidendo di attuare uno sciopero dell’amore.
Questa situazione paradossale, resa ancora più forte dal fatto che nella Grecia antica le donne non contassero niente, provoca la reazione scomposta da parte delle autorità maschili, dei mariti e degli anziani della città che erano i più numerosi in quanto non partecipavano fisicamente alla guerra.
La contrapposizione fra le parti provoca tutta una serie di conflitti comici e grotteschi fra uomini e donne, fra anziani e anziane, le quali difendono a spada tratta l’iniziativa di Lisistrata.
Naturalmente rinunciare all’amore non era cosa facile, né per gli uomini né tantomeno per le donne, e ciò creerà ulteriori elementi comici e scene gustose, poiché molti, da ambo le parti, tenteranno di aggirare il divieto.

La riletture del Teatro S’Arza di un tale classico della Letteratura Greca, mantiene le caratteristiche di comicità presenti nel testo originale, e, come Aristofane stesso voleva, la caratteristica di denuncia contro la guerra. Inoltre ridefinisce il ruolo che le donne hanno sempre avuto nelle società, di smussare gli angoli dell’aggressività maschile generatrice di violenza e di lutto, caratteristica tutt’oggi attuale.