Un burattino in bottega

Questo spettacolo trae spunto dalla famosissima storia di Collodi “Pinocchio”.
In un periodo di profondo lassismo educativo dove pare che genitori permettano ai loro figli di fare tutto quello che vogliono, dove il concetto di autorità e moralità vengono fortemente messi in discussione da un’idea male interpretata di libertà d’espressione nell’infanzia, il racconto di Pinocchio ancora una volta, a distanza di anni, si ripropone prepotentemente in tutta la sua attualità per i forti messaggi morali ed educativi che veicola.
La rappresentazione di tutti gli effetti negativi dettati da comportamenti che tendono a non rispettare delle regole e quel rapporto di rispetto paterno e di amore filiale che dovrebbe stare alla base di ogni principio educativo su cui una famiglia può costruire le sue fondamenta sono i temi centrali su cui fa perno il racconto. Nel racconto di Pinocchio non è un caso che il padre sia un punto di riferimento per definire il senso del dovere e l’incarnazione della crescita della moralità del bambino che diventerà un futuro adulto.
Il padre rappresenta l’autorità che premia, punisce, indirizza i comportamenti virtuosi del bambino nel corso della sua crescita. In qualche modo l’onestà e la dirittura morale del padre a prescindere dal suo ceto sociale di appartenenza inciderà o la disonestà del burattino bambino futuro adulto.
Questo spettacolo, scritto con un linguaggio adatto ai bambini, viene rappresentato con personaggi che sono immediatamente percepibili come, ad esempio, il grillo “Coscienza”, la Fata Turchina che rappresenta la Dolcezza e il Perdono, i Burattini, il Gatto e la Volpe.
È uno spettacolo rivolto ai bambini ma che strizza l’occhio anche al mondo adulto.

Scrittura scenica e regia
Romano Foddai
Attori
Romano Foddai – Maria Paola Dessi’- Stefano Petretto – Francesco Petretto